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COROLLI DELLA SPOSA – DOLCE TIPICO TOSCANO
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COROLLI DELLA SPOSA DOLCE TIPICO TOSCANO
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COROLLI DELLA SPOSA – DOLCE TIPICO TOSCANO

COROLLI DELLA SPOSA – DOLCE TIPICO TOSCANO
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Corolli della sposa sono delle morbide ciambelle bagnate nel liquore alchemes e ricoperte di zucchero.
L’alchemes è un liquore un po’ dimenticato nella pasticceria italiana però pochi sanno che ha una storia antichissima.
Questo liquore dal color rosso rubino raggiunse Firenze probabilmente dalla Spagna, con una ricetta araba, tra la fine del 1100 e i primi anni del 1200.
Se ne attesta la produzione già nel 1233 presso le suore dell’ordine di Santa Maria dei Servi. Ritenuta una bevanda officinale, soprannominato “l’elisir di lunga vita”, l’Alchermes veniva prodotto, infatti, all’interno di conventi di frati e suore. Era il liquore preferito dalla famiglia de’ Medici, tanto che quando Caterina, figlia di Lorenzo, sposò nel 1533 Enrico II d’Orléans, re di Francia, portò con sé questo distillato, facendolo conoscere anche oltralpe, dove fu subito soprannominato il “liquore dei Medici”.
Dedico questi dolcetti agli splendidi ambasciatori @babbuinoghiotto e @elenapolicella che ci hanno accompagnato in Toscana attraverso, piatti, golosità da anche storie e curiosità per il contest #cucinalaregione !
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INGREDIENTI:
500 gr di farina 00
200 gr di zucchero
3 uova
250 gr di burro
1 bustina di lievito per dolci (16 gr)
Per decorare:
Alchermes q.b.
Zucchero semolato q.b.
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PROCEDIMENTO:
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Fare la classica fontana con la farina ed il lievito setacciati, rompere al centro le uova e sbatterle con lo zucchero, aggiungere il burro morido tagliato a tocchetti.
Amalgamare bene il tutto e formare un panetto.
Far riposare l’impasto in frigo per mezz’ora.
Staccare dei pezzettini di impasto dalla pasta frolla, stenderli a mo’ di bastoncino e riunirli alle punte formando dei cerchi.
Posizionare i corolli su una leccarda coperta con carta forno e proseguire con la preparazione fino ad esaurimento dell’impasto.
Cuocere a 180° per 10 minuti poi, da freddi, intingere la parte superiore nell’alchermes e di seguito nello zucchero semolato

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